Parrocchetto dal collare

Parrocchetto dal collare - Psittacula krameri

Il parrocchetto dal collare è un pappagallo secondo il mio parere di una bellezza affascinante. La sua eleganza e la pulizia nella livrea lo hanno fatto apprezzare dall’uomo già dai tempi della Roma antica, nella quale il suo possesso da parte di una famiglia era segno di grande importanza ed élite.

Psittacula krameri

Grandezza: 45 cm

Età: può raggiungere i 35 anni.

Provenienza: Africa, Asia. Vive in natura in zone ricche di alberi o in campi coltivati nell’Africa centrale, Medio Oriente, Asia (India, Singapore, Sri Lanka, Isole Mauritius). Esistono diverse sottospecie, come Psittacula krameri parvirostris, borealis, manillensis.

Colorazione: la lunghezza, compresa la coda, è di circa 45 cm. Colore uniforme e piumaggio particolarmente liscio, becco rosso corallo. La differenza fra i sessi si nota generalmente dopo il compimento del secondo anno di vita in cui nei maschi appare un visibilissimo collare di colore variabile rispetto alla mutazione, appena accennato nelle femmine. Altra caratteristica (che solo gli esperti notano usualmente) è la differenza di spessore nella parte superiore del becco, più rilevante nei maschi. Da notare che la stessa si può notare esclusivamente in pappagalli della stessa nidiata o famiglia, poiché taglia e di caratteristiche morfologiche differenti da ceppi diversi possono ingannare. L’aspettativa di vita di questi psittacidi è intorno ai 30 anni. Le mutazioni sono molto varie, sebbene il colore ancestrale sia il verde.

Dimorfismo sessuale: Il parrocchetto dal collare (Psittacula Krameri) nella femmina è assente di fascia nera sul capo e nuca. Nei giovani esemplari, le piume adulte iniziano a comparire verso i 18 mesi e il piumaggio finale solo verso i 2 anni. Il maschio diventa maturo sessualmente verso i 18 mesi ma la riproduzione non avviene prima dei 3 anni.

Maturità sessuale: verso i 2 anni

Appendice/CITES : 3

Carattere: è un pappagallo meno propenso rispetto ad altri, a legarsi a una sola persona. Resistente, richiede meno interazione di molti altri parrocchetti delle sue dimensioni. Adorano rosicchiare tutto, e sono buoni arrampicatori , quindi utile poter dare sfogo a questa loro caratteristica. Il carattere dei pappagalli del genere Psittacula, escludendo il Grande Alessandrino, non è semplice. Essi sono notoriamente schivi, e la pazienza nei loro confronti per ottenere dei risultati in fatto di addomesticamento deve essere rilevante e va ottenuta con ottemperanza e con il rispetto delle loro paure; ma a risultato ottenuto porta a notevoli soddisfazioni! Sono pappagalli a volte rumorosi, specialmente le femmine.

Mantenimento: questo pappagallo è un eccellente volatore, quindi abbisogna di una gabbia decisamente spaziosa, almeno 100X60x80h cm sia per carattere sia per la loro coda lunga (che si rovina con facilità). Molto meglio in voliere alloggiate anche all’esterno, con spazio orizzontale di volo non inferiore ai 2 metri, con la solita accortezza di riparo in inverno ed in caso di vento. Si raccomanda attenzione nel caso di mantenimento in coppia. Questi psittacidi sono particolarmente territoriali, non sono infrequenti le lotte anche fra coppie o fra esemplari addirittura divisi tramite la rete della voliera. Di conseguenza si raccomanda prudenza, e divisione tramite pannelli delle coppie confinanti in caso di allevamento, specialmente nel tardo inverno (inizio della stagione degli amori).

Alimentazione: alimentazione base dovrebbe essere composta per almeno il 70% da estrusi, cibi completi sotto l’aspetto nutritivo, che assicurano la salute del pappagallo e donano una speranza di vita decisamente più lunga rispetto alla solita quanto nociva dieta composta da soli semi.
La restante percentuale andrebbe equamente divisa fra la somministrazione di un misto semi per parrocchetti di media taglia, frutta e verdura in quantità (mela, carota, tarassaco o dente di leone, cetriolo, zucchina, arance, pomodori…) sono molto rustici riguardo all’alimentazione, e non sarà difficile avere soddisfazioni in tal senso.
Nella stagione riproduttiva mettere a disposizione un pastoncino all’uovo, e non fare mai mancare un osso di seppia. Lasciare a disposizione acqua fresca, sostituita ogni giorno.

Allevamento: la maturità sessuale viene raggiunta dai maschi dal 3 anno di vita, dalle femmine in genere già dal secondo.
la riproduzione di questo splendido pappagallo avviene in primavera, la danza di corteggiamento del maschio è una delle più belle e varie riscontrabili nel mondo degli psittacidi. Nella parata nuziale il parrocchetto maschio utilizza una lunga serie di messaggi, tra cui svolazzare e posarsi di continuo allargando le penne della coda, emettere una serie di grida melodiose (che non a tutti possono sembrare tali), imbeccando la femmina e pulendole e sistemandole le penne del capo. Alla cova, che dura dai 21 ai 24 giorni, provvede la femmina, la quale in questo periodo ed in quello immediatamente successivo può risultare notevolmente aggressiva nei confronti del compagno. Per questo la loro riproduzione va ricercata in voliere di lunghezza minima di 2 metri, proprio per assicurare al maschio una via di fuga in caso di intemperanze da parte della consorte! Il nido deve essere di dimensioni abbastanza ragguardevoli : 30x30x50h cm e deve avere uno strato di segatura di faggio all’interno di circa 4 cm, si possono aggiungere pezzetti di salice che la femmina provvederà a spezzettare a piacimento.
Lo svezzamento dei piccoli si ottiene dopo circa 7 settimane dalla schiusa delle uova, le quali sono solitamente dalle 3 alle 6, eccezionalmente 7. I giovani sono nutriti da entrambi i genitori per circa 45 giorni, dopo di che sono in grado di abbandonare il nido, anche se vengono alimentati per altre due settimane.

Ogiggiorno esistono numerose mutazioni di questo pappagallo, dal blu, verde al lutino.

Facilità di reperimento in commercio: facile.

Attenzione!
Il parrocchetto dal collare generalmente in commercio in occidente fa parte della sottospecie Manillensis di origine indiana e cingalese, che differisce dal parrocchetto dal collare africano per dimensioni leggermente più ragguardevoli, differenza nel colore del becco della femmina (nero negli esemplari africani, mentre nel maschio rimane rosso corallo) e dalle sfumature bluastre nella coda.

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