Ara giacinto

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Ara Blu – Anodorhynchus hyacinthinus

Questo magnifico pappagallo, chiamato anche ara blu, vanta la maggiore dimensione in lunghezza tra tutti gli psittaciformi. A dispetto delle dimensioni e del becco minaccioso, è un uccello docile e gentile.

Anodorhynchus hyacinthinus

Grandezza: 95-120 cm

Peso: 1250-1600 grammi

E’ il più grosso dei pappagalli.

Maturità sessuale: 5 – 6 anni

Età: può raggiungere tranquillamente anche i 80 anni.

Dimorfismo sessuale: i giovani hanno in genere una struttura più leggera e il giallo della pelle attorno a becco e occhi è più pallido

Colorazione: piumaggio blu cobalto, più scuro sulle ali, contorno occhio e base mandibola inferiore nudi e giallo, becco nero (molto grande), iride marrone. Gli occhi e la mandibola sono circondati da pelle di colore giallo chiaro.

Appendice/CITES: 1

Distribuzione: è originaria delle regioni interne del Brasile, del Sud dell’Amazzonia e anche delle regioni periferiche dell’est della Bolivia e del nord-est del Paraguay. Abita diversi ambienti dalle praterie al limitare delle foreste tropicali alle savane alberate, alle boscaglie.

Carattere: è un pappagallo che si affeziona molto alla persona, addomesticato è molto docile, molto gentile e devoto, ama giocare. Buon parlatore è anche in grado di eseguire esercizi di abilità. Visto la sua grandezza ha bisogno di molto spazio. Potrebbe staccare un dito con la stessa facilità con cui un uomo rompe un fiammifero, ma è gentile e affezionato e devoto come un cane all’uomo che gli è amico.
Possono diventare aggressivi quando arrivano alla maturità sessuale. Necessita di una voliera di grandi dimensioni, molti giocattoli e bagni giornalieri. Non è raccomandabile in assoluto averlo in appartamento o dentro casa ed è consigliabile un proprietario che abbia molta esperienza nel maneggiare le Ara.
Ha una voce molto forte e il richiamo è dato da due grida ripetute a breve intervallo fra loro.

Alimentazione: è uno dei pochi pappagalli che si nutre di una dieta particolare. In natura si ciba di noci e frutta, soprattutto frutti di varie palme come la Mauritia vinifera, Orbignya martiana, Schelea phalerata, Maximiliana regia, Syagrus coronata e Acrocomia, ecc. Golosa dei fichi delle specie Ficus, bacche e germogli, nonché molluschi acquatici e piccoli insetti o invertebrati.
Una dieta normale deve comprendere una quantità abbondante di grosse noci (specialmente noci comuni e noci del brasile) e semi di girasole.

bullet 50% di frutta e verdure fresche e un poco di noce di cocco fresca (pannocchie di granoturco, mais bollito, piselli, fagioli bolliti e germogli di grano e avena.
bullet 30% noci miste, mandorle, nocciole, noci del Brasile, noci, anacardi.
bullet 2O% legumi e cereali misti.

Allevamento: da agosto a dicembre, si riproduce con molta difficoltà. Abbisognano di una grande voliera, robusta. Come nidi vengono usati grandi bidoni (botti) o tronchi d’albero svuotati all’interno, cassette nido grandi e robuste. Vengono deposte 2 uova, che verranno covate per ca. 28-30 gg. I piccoli somigliano agli adulti eccetto che per la pelle che è di colore giallo più pallido e per il piumaggio di colore più opaco. Rimangono dipendenti dai genitori fino a quasi i 6 mesi.

Stato attuale: molto vulnerabile. Circa 2’500 individui in cattività. E’ minacciato dalla distruzione dell’ habitat e dal commercio illegale. E’ in via di diminuzione a causa delle troppe numerose catture a scopi commerciali e delle alterazioni del suo habitat che negli ultimi anni è stato in gran parte modificato.

Facilità di reperimento in commercio : difficile.

Cyanopsitta spixii

Ara di spixiira di spix (Cyanopsitta spixii), in estinzione (estinta in natura), 56 cm, appendice 1, in estinzione (estinta in natura). Pesos 295a 400 gr, longevità 28 anni

Anodorhynchus leari

Ara di lear (Anodorhynchus leari), 70 cm, appendice 1, in estinzione. Simile per colorazione ma è un po’ più piccola dell’Ara Anodorhynchus learigiacinto. Molto rara in cattività.

Anodorhynchus glaucus

Ara Anodorhynchus glaucusglauca (Anodorhynchus glaucus), si ritiene che oggi sia estinta dato che non è stato individuato allo stato selvatico dal diciottesimo secolo. Somiglia l’Ara di lear ma ha un piumaggio con un’ombreggiatura leggermente diversa.

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